mercoledì 15 giugno 2011

Valutazioni sulla Legge per la "cosiddetta" ripubblicizzazione dell'Acquedotto pugliese

Legge Acquedotto Pugliese: NON E' IL TESTO ORIGINARIO


Ieri, lunedì 13 giugno, l’esito del voto referendario segnava una svolta storica in questo Paese rispetto non solo al processo di privatizzazione ma anche al processo democratico e partecipativo.
Oggi, martedì 14 giugno - così come appreso esclusivamente dalla stampa - il Governo regionale della Puglia ha posto in discussione in Consiglio il Disegno di Legge sulla gestione del Servizio Idrico Integrato. Il testo portato in aula sulla “cosiddetta” ripubblicizzazione dell’Acquedotto Pugliese non è quello originario, scaturito dal tavolo tecnico congiunto fra Governo Regionale e Comitato Pugliese – Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
In sede di discussione in Consiglio, agli emendamenti proposti dall’Assessore Amati (e approvati dalle Commissioni competenti) si sono aggiunti altri presentati grazie alla tempestiva mobilitazione realizzata dal “popolo dell’acqua” di tutto il Paese, di cui abbiamo appreso durante la seduta del Consiglio alla quale abbiamo assistito.
Per il momento, vi diamo conto dei punti principali, rinviando la valutazione complessiva a un’analisi più approfondita del testo approvato dal Consiglio appena sarà reso disponibile.
­       Il riferimento al 23-bis è stato eliminato. Operazione giuridicamente dovuta in seguito all’esito del referendum!
­       L’articolo che faceva riferimento alla possibilità di gestire attraverso società miste le “attività strettamente connesse” alla gestione del SII è stato ulteriormente emendato a seguito della mobilitazione di oggi. La nuova formulazione non fa più riferimento alle “attività strettamente connesse” (come appreso in sede di Consiglio) bensì alle attività diverse dal servizio idrico integrato ma da esso rivenienti”. Questo significherebbe che il ricorso eventuale a società di capitale non dovrebbe riguardare le attività di potabilizzazione, depurazione e distribuzione idrica.
­       L’erogazione gratuita del minimo vitale resta legata esclusivamente all’avanzo netto annuale di gestione”. Questo non è accettabile se si vuole garantire realmente il diritto all’acqua potabile, affinché non sia solo una mera dichiarazione di principio.
-     L’articolo che faceva riferimento all’amministratore unico nominato e revocato dal Presidente della Regione sentita la Giunta è rimasto invariato nonostante la proposta di un ulteriore emendamento che stabilisse la scelta, almeno del direttore generale, attraverso concorso pubblico. Si prende atto che anche questa proposta non ha trovato accoglimento nell’articolato della norma, lasciando ancora una volta la scelta in capo esclusivamente al Presidente della Regione e, quindi, a una forte influenza di carattere politico-partitico.
Con queste premesse riteniamo necessario sottolineare che non si potrà parlare di Acquedotto pugliese pubblico fin quando rimarrà una società per azioni non in grado, fra l’altro, di garantire l’erogazione gratuita del minimo vitale e, quindi, il diritto all’accesso all’acqua potabile.

In ultimo, poiché in aula consigliare abbiamo assistito a un ridicolo tentativo di strumentalizzazione riguardo alle nostre osservazioni e richieste - da parte di alcuni consiglieri del PDL che fino ad oggi hanno avversato il processo di ripubblicizzazione e la campagna referendaria - riteniamo doveroso ribadire che il Comitato pugliese “Acqua Bene Comune”– Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua non intende accettare alcuna strumentalizzazione sul proprio operato, né interpretazioni del proprio pensiero.

1 commento:

  1. COMUNICATO -

    Ieri, 14 giugno 2011 il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato la Legge
    sulla gestione del servizio idrico integrato e la costituzione della Azienda Regionale
    Acquedotto Pugliese AQP.

    Il Disegno di Legge approdato in aula non era quello votato dalla Giunta Regionale nella
    primavera del 2010, scritto con il contributo del Comitato Pugliese "Acqua Bene Comune".

    Le modifiche apportate al testo dagli emendamenti presentati nelle commissioni
    consiliari avevano radicalmente modificato, in alcuni aspetti essenziali, il senso della legge.

    Ieri pomeriggio, con un pressing estenuante e faticosissimo, insieme al Comitato
    Pugliese "Acqua Bene Comune" con il sostegno di tutti i comitati territoriali e locali del
    Popolo dell'Acqua che hanno invaso la rete le le redazioni dei media di comunicati
    a sostegno del confronto che stavamo sostenendo a margine della seduta consiliare,
    abbiamo tentate una ultima azione di recupero delle norme più controverse.


    Alcune delle nostre osservazioni hanno trovato accoglimento in emendamenti presentati
    ed approvati in aula.

    Purtroppo non tutte le modifiche che ritenevamo necessarie si sono
    trasformate in emendamenti.

    Verso le 19.00 il DDL è diventato Legge della regione.

    Vorremmo poter festeggiare, forse dovremmo festeggiare, ma senza farci prendere da facili entusiasmi, sarà necessaria un'attenta lettura del testo varato in aula.

    Tuttavia sarà facile per noi lavoratori AQP renderci conto se la Legge Regionale cambia realmente
    le cose o se Gattopardescamente lascia le cose come stanno.

    Essenziali saranno i prossimi 60 giorni, entro i quali dovrà essere redatto il regolamento
    del nuovo soggetto nato da questa legge.
    Ma se il testo del regolamento sarà scritto a quattro mani con chi è più vicino
    a Federutility piuttosto che con il "Popolo del 13 giugno" allora veramente ci sarà
    poco da festeggiare.

    Per questo oggi sospendiamo ogni giudizio.
    La partita è ancora tutta in piedi.
    Potrà essere un grande trionfo della democrazia e della partecipazione
    o, ancora una volta, il tradimento delle speranze e dell' entusiasmo
    che i cittadini hanno mostrato con la partecipazione ai Referendum.

    Quando tutto sarà concluso, quando l'acronimo SPA sarà cancellato dall'oggetto
    sociale dell'Acquedotto, allora veramente festeggeremo con entusiasmo.

    Il Comitato Lavoratori AQP per l'Acqua Bene Comune

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