mercoledì 2 maggio 2012

Risposta del candidato sindaco Alessandro Furnari su gestione idrica e applicazione referendum


Condivido le parole di R. Petrella: “Ci sono tre grandi elementi vitali che sono essenziali e insostituibili per la vita: c’è il sole, c’è l’aria e c’è l’acqua. A partire dal momento in cui si dice che l’acqua è vita, non si può privatizzare l’acqua, è impensabile, è un non senso pensare di privatizzare la vita!” e, pertanto, ritengo importante la diffusione della cultura dell’acqua come bene comune, come diritto umano universale e come processo di ripubblicizzazione dei servizi idrici.

La gestione pubblica dell’acqua non deve essere garantita da una società commerciale che è disciplinata dal diritto privato (art. 2247 C.C.); bisogna garantire il minimo vitale di acqua giornaliero (50 litri di acqua giornalieri a persona).
Sono, quindi, favorevole ad una gestione del servizio idrico affidato solo ad Enti di diritto pubblico.

Sono favorevole ad una politica di recupero delle acque reflue e del loro riutilizzo nell’agricoltura e nell'uso domestico, di risanamento delle acque, di razionalizzazione della fruizione e gestione delle risorse idriche e di tutela degli aspetti ambientali (mi riferisco in particolare allo sfruttamento da parte della grande industria di importanti risorse idriche naturali: sorgenti del fiume Tara, fiume Sinni, pozzi di falda).

Ritengo di fondamentale importanza garantire un servizio adeguato anche in quei quartieri della città con problemi di erogazione continua di acqua (ad esempio Borgo e Paolo VI).

Appoggio l’iniziativa che prevede la pubblicazione delle informazioni sul web relative agli elementi chimici, fisici e batteriologici. 

Infine è intenzione del MoVimento 5 Stelle aderire alla campagna di obbedienza civile “il mio voto va rispettato” e promuovere azioni volte a sensibilizzare la cittadinanza e le Istituzioni affinché siano attuati gli adempimenti relativi all’esito del Referendum abrogativo sulla tariffa del Servizio Idrico Integrato e sulla remunerazione del capitale investito.


Saluti
Alessandro Furnari

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