venerdì 24 ottobre 2014

Lettera al nuovo amministratore AQP

Prof. Costantino, Amministratore Unico AQP SpA
p.c.
dott. Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia
Assessori della Regione Puglia
Presidente del Consiglio della Regione Puglia
Consiglieri della Regione Puglia
Direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese
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Bari, 14 ottobre 2014
Egregio prof. Costantino,
ci permetta, innanzitutto, di porgerLe i nostri auguri di buon lavoro per il suo nuovo incarico auspicando che Lei voglia rispondere all'esigenza di diradare l'opacità nella gestione e nel rapporto con i cittadini degli ultimi anni e rendere l'Acquedotto Pugliese un'istituzione trasparente, nel rispetto del suo ruolo di gestore di un Bene Comune e con lo spirito di dare compimento ai referendum svoltosi nel 2011 il cui esito ad oggi in Puglia è ancora inattuato.
Ci rivolgiamo a Lei per rinnovare le richieste qui di seguito, già inviate ai suoi predecessori, ma che, tuttavia, non hanno trovato riscontro sostanziale.
Sulla base, dunque, del diritto dei cittadini alla completezza dell’informazione, alla trasparenza, alla tutela dell’interesse generale e alla garanzia dei diritti umani compreso il diritto all’acqua potabile (riconosciuto dalla Risoluzione ONU del 28/07/2010), le chiediamo di voler rispondere alle seguenti richieste:
·   conoscere il numero delle sospensioni per morosità e delle ingiunzioni di pagamentoa partire dall'anno 2000;
·  avere accesso ai documenti analitici a sostegno del capitolo "I target economico finanziari" e degli altri capitoli in cui è articolato il piano industriale 2011-2014.
Inoltre, le chiediamo di fare quanto in suo potere per dare corso all’attuazione del secondo quesito referendario che stabilisce l’eliminazione dalle tariffe della “remunerazione del capitale investito”.
Con la speranza che con la Sua amministrazione possa finalmente avviarsi tra AQP e Comitato un costante dialogo e una proficua collaborazione alla quale ci rendiamo da subito disponibili, restiamo in attesa di un positivo riscontro.
Un cordiale saluto
Comitato pugliese "Acqua Bene Comune" - Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

c.s. Rete SALVA L'ACQUA: RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA SUL PETROLIO

La Rete appulo-lucana SALVA L'ACQUA alla sua 5^assemblea
ANNUNCIATE NUOVE INIZIATIVE per
RIAFFERMARE IL PRIMATO DELL'ACQUA sul PETROLIO
NON SI ESCLUDE UN RICORSO ALLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA


Domenica 19.10.2014, ad Altamura ha avuto luogo la 5^ assemblea della Rete SAL­VA L'ACQUA che riunisce comitati e gruppi attivi pugliesi e lucani che operano in diversi contesti, ma hanno tutti a cuore il diritto all'Acqua potabile e la salvaguardia del Bene Comune per eccellenza. All'odg l'allerta suscitata dagli ultimi sviluppi legislativi che, con il decreto “Sblocca-Ita­lia” creano le condizioni per ulteriori catastrofi ambientali inevitabili laddove le leggi del mercato e del profitto hanno il sopravvento sulla salvaguardia della salute, della ter­ra nella quale viviamo e delle persone stesse.
In tutta Italia sono centinaia i Comitati e le Associazioni che si stanno opponendo a qua­lunque trivellazione, in mare e sulla terra ferma, consapevoli dei grandissimi rischi sani­tari, sociali ed ambientali derivanti dall’oro nero (sic!) e che restano a carico delle Co­munità. Noi siamo parte attiva di questa decisa opposizione”.
Diversi sindaci lucani stanno facendo rete per cercare di arginare la deriva vertici­stica e deregolamentatrice del governo Renzi che con il decreto (che diventerà legge il prossimo 12 novembre) Lo stesso provvedimento definisce “strategiche” e quindi incom­patibili con le “lungaggini burocratiche”, le trivellazioni, ignorando gli effetti devastanti che le attività estrattive e di lavorazione del petrolio hanno ed avranno su un ecosiste­ma delicato com'è quello della Basilicata.
L'acqua lucana disseta (e non solo) anche i pugliesi, ecco perché durante l'ultima l'as­semblea la Rete APPULO-LUCANA ha messo in cantiere una serie di iniziative volte a sol­lecitare i governi regionali di Puglia e Basilicata affinché chiedano il rispetto della pro­pria prerogativa in materia di tutela del territorio e della salute”.
I governi di Puglia e Basilicata saranno chiamati in causa con la richiesta che presentino ricorso alla Corte Costituzionale. Verranno corresponsabilizzati anche i sindaci pugliesi: non si può pensare di lasciare soli i primi cittadidi lucani. Il sindaco ha il compito di tutelare la salute dei concittadini con una delibera di consiglio o di giunta, con altro atto pubblico può lanciare un messaggio chiaro al governo nazionale: L'ACQUA VIENE PRIMA DEL PETROLIO – LA SALUTE E LA VITA STESSA VENGONO PRIMA DEI SOLDI.
La nostra protesta raggiungerà anche i parlamentari tra i quali non mancano coloro che predicano bene (in campagna elettorale) e razzolano male in Parlamento. “Per ottenere il rispetto dei nostri diritti (all'acqua, ad un ambiente salubre, alla salute) non esiteremo, infine, a rivolgerci alla Corte di Giustizia Europea

23.10.14

Perché si scrive salva l'acqua
e si legge salva la vita
Rete APPULO-LUCANA Salva l'ACQUA
Comitato Pugliese AcquaBeneComune, AcquaBeneComune Altamura, Movimento ilGrillaio Altamura, QuiBariLibera, Movimento Aria Fresca, Centro Studi Torre di Nebbia, Ass. Carthage, RifiutiZero Prov. Bari, AcquaBeneComune Bari, Coord. Acqua Pubblica Basilicata, Mediterraneo NO TRIV, Ass. Ross@, AcquaBeneComune Giovinazzo, AcquaBeneComune Lecce, AcquaBeneComune Brindisi