mercoledì 11 ottobre 2017

CARTA DI BARI a DIFESA DELLE FONTI D'ACQUA


 "LA CARTA DI BARI PER LA DIFESA DELLE FONTI D’ACQUA”

 NO AL GESTORE UNICO DEL CENTRO SUD ITALIA. Il piano delle multinazionali francesi Suez e Veolia deve essere fermato con ogni mezzo democratico”, questa la posizione espressa dalla Rete a Difesa delle Fonti d’Acqua del Mezzogiorno d’Italia, riunitasi a Bari il 7 ottobre scorso.
Presenti i rappresentanti di tutte le regioni del distretto appenninico e non solo, che hanno ricostruito e discusso il progetto di occupazione delle sorgenti idriche messo in campo dalle lobby.

“I cambiamenti climatici e l’inquinamento riducono l’acqua e le Corporation si accaparrano quella disponibile – dice il referente Pugliese della Rete - con l’obiettivo di speculare sulla sete dei cittadini”.

Dal confronto è emersa la centralità del ruolo dell’Acquedotto Pugliese. “Se Emiliano non è in grado di fronteggiare le pressioni del Governo e delle Multinazionali, abbia il coraggio di lasciare e torni a fare il magistrato” affermano gli attivisti della Rete “Chiediamo all’uomo di legge di assumere una posizione chiara di rispetto della Costituzione della Repubblica italiana”.

La Carta di Bari fa propria la Risoluzione 64/2010 delle Nazioni Unite, che proclama il diritto universale all’acqua e chiede al Governo e al Parlamento italiano di nazionalizzare la gestione delle fonti d’acqua, come previsto dall’articolo 42 della Costituzione e alle Regioni di programmare e sostenere le ripubblicizzazioni.

Le lobby premono per privatizzare anche i 2000 Comuni d’Italia, che resistono con le gestioni in economia nel rispetto del referendum del 2011. Puntano ai 60 miliardi per gli investimenti, che l’Autorità li autorizza a prelevare in bolletta.  L’Italia già privatizzata ristruttura le reti con una media di 3,8 km all’anno. Per ripararle tutte ci metteranno 250 anni creando emergenze idriche.

La Cassa del mezzogiorno, gestione pubblica del dopoguerra, ha costruito 23 mila km di reti idriche con fondi pubblici in meno di 30 anni portando l’acqua in tutte le città del centro sud Italia.

SUEZ e VEOLIA (l’una controllata dallo Stato francese, l’altra dalla Cassa Depositi francese) sono statecacciate in oltre 50 gestioni dell’acqua in Francia, compresa Parigi, a causa dei disastri che hanno prodotto. Hanno spostato i loro interessi in Italia dove le multinazionali francesi già controllanol’acqua nel Lazio, l’ACEA e Acqualatina, in Umbria, Umbriacque, in Campania, la Gori, la Gesesa e Acqua Campania, in Calabria influenzano la Sorical e hanno puntato il Molise e la Basilicata. Stanno allungando i loro tentacoli sull’Abruzzo, la Sicilia e altre regioni d’Italia. “Un piano industriale di medio temine –dichiara la referente Campana - che punta ad accorpare in un unico grande soggetto non solo all’acqua, ma anche i rifiuti, i trasporti e l’energia, per acquisire il controllo dei servizi pubblici locali di oltre 15 milioni di abitanti”.

RETE A DIFESA DELLE FONTI D’ACQUA DEL MEZZOGIORNO D’ITALIA

Per info:
Maurizio 3473543782, Federico 3802370343, Consiglia 3297745761


23 MILA KM DI ACQUEDOTTI CREATI DAL PUBBLICO SONO SOTTO ATTACCO DELLE MULTINAZIONALI, PUNTANO AI 60 MILIARDI CHE L’AUTORITÀ METTE IN BOLLETTA PER RISTRUTTURARLI

LE LOBBY PREMONO SUI 2000 COMUNI, CHE RISPETTANO IL REFERENDUM E CHIEDONO DI COMPLETARE L’OPERA DI PRIVATIZZAZIONE DELL’ITALIA!

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ACQUA Loro il Festival dei profitti, Noi la Rete dei diritti!


I mercanti dell'acqua organizzano a Bari la spartizione dei nostri territori attraverso il disegno di un "Grande Acquedotto del Sud” (privato ovviamente).

La risposta dei movimenti popolari al Festival dell'acqua è la Carta di Bari per la difesa delle fonti idriche del Mezzogiorno. La Carta costituirà la piattaforma sulla quale organizzare la mobilitazione interregionale per bloccare questo progetto.

La nostra proposta è la costituzione di enti territoriali di diritto pubblico per la gestione del SII che preveda meccanismi di controllo e di partecipazione in coerenza con la volontà popolare espressa attraverso il referendum del 2011.

Prendiamo atto che la Regione Puglia sceglie come interlocutori le multinazionali invece dei cittadini, spianando la strada alla privatizzazione dell'Acquedotto Pugliese e di tutti gli enti gestori del sud Italia. Una Regione al servizio delle lobbies di Acqua, Energia e Rifiuti con Emiliano, come Vendola in passato, a fare gli onori di casa.

È sconcertante che l'Università, luogo della costruzione del sapere critico si presti a una operazione di propaganda legittimando cosi un sistema che antepone il profitto al diritto umano all’acqua.

Loro il Festival dei profitti, noi la Rete dei diritti

venerdì 6 ottobre 2017

Assemblea della Rete a difesa delle fonti idriche Del Mezzogiorno d’Italia


Sull’Acquedotto Pugliese – e, di riflesso, su molti acquedotti del Sud Italia - si addensano nere nubi: progetti di trasformazione di AQP SpA in una “multiservizi” che si occupi di rifiuti ed energie rinnovabili, oltre all’acqua, superando i confini regionali, con l’ingresso di privati (multinazionali francesi). In pratica, un “bestione” incontrollabile votato esclusivamente al profitto.

 Intanto la Regione Puglia rifiuta, di fatto (con un assurdo silenzio istituzionale), la proposta di ripubblicizzazione elaborata dal Prof. Alberto Lucarelli e presentata al tavolo tecnico paritario fra Regione, Comitato Pugliese “Acqua Bene Comune” e le realtà aderenti alla rete “Acqua e democrazia”. Proposta, questa, assolutamente fattibile –sul piano sia giuridico sia tecnico - che porterebbe a una gestione del servizio idrico integrato certamente più equa ed efficiente dell’attuale. Mentre a fine 2018 scade la convenzione che affida il servizio idrico ad AQP ed entro Giugno 2018 si deve decidere se “rinnovare” questa convenzione oppure scegliere un nuovo gestore con una gara sul libero mercato e con l’obiettivo di “costruire” un “grande acquedotto del sud”.

In una situazione così aleatoria è assolutamente necessario che i cittadini del Mezzogiorno d’Italia abbiano voce in capitolo.

L’acqua è un diritto umano e un bene comune e non può e non deve essere gestita per farne lucro. In Italia – fino a prova contraria – la sovranità appartiene al popolo. Pertanto, i governanti non possono ignorare l’esito referendario del 2011!
Di questo e di come affrontare questa difficile sfida, si parlerà alla

III Assemblea
delle reti per la difesa delle fonti idriche del Mezzogiorno d’Italia


che si svolgerà, sabato 07/10/2017 a BARI
presso la casa dei Missionari Comboniani (via Giulio Petroni 101).


Programma:

Ore 10.30 – Accoglienza
Ore 11.30 - Assemblea: Stato dell'arte nei territori/ vertenze per l'acqua bene comune
Ore 13.00 - Pranzo con sottoscrizione
Ore 14.30 - Assemblea: Definizione di una strategia unitaria contro il progetto del "Grande Acquedotto del Sud"
ore 16.00 - Definizione di un'agenda comune per le mobilitazioni.


Sarà presente P. Alex Zanotelli.


 La cittadinanza, i comitati e le associazioni sono invitati a partecipare.



Questo documento spiega, per sommi capi, quanto sta accadendo nel Centro-Sud Italia ( ma le dinamiche sono le stesse anche altrove), ringraziando Thierry e la Rete Europea per l'Acqua, per la pubblicazione:

http://europeanwater.org/it/azioni/focus-per-paese-e-citta/712-l-attacco-alle-fonti-d-acqua-nel-mezzogiorno-d-italia


INFORMAZIONI LOGISTICHE:

Per facilitare l'organizzazione, chiediamo a chi intende fermarsi a pranzo di comunicarlo tempestivamente.


SPOSTAMENTI DAL SALENTO



Stiamo organizzando spostamenti da Lecce per Bari per la mattina o per il solo pomeriggio, per chi la mattina non è disponibile.

Se ti serve un passaggio la mattina contatta Alessandro Leucci alexleucci@hotmail.it https://www.facebook.com/search/top/?q=alessandro%20leucci

Se ti serve un passaggio solo nel pomeriggio contatta me carlo.martignano@libero.it https://www.facebook.com/carlo.martignanooppure Paolo Vannelli paolovannelli@tin.it